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Categoria: Categoria 1
Date: 17 giu 2009
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http://www.comunedipignataro.it/modules.php?name=News&file=printpdf&sid=5594 “IL CORPUS DOMINI E LA FASCIA TRICOLORE Pignataro Maggiore - Ogni anno, sessanta giorni dopo la Pasqua, la Chiesa celebra il "Corpus Domini", che dal latino assume il significato letterale di “Corpo del Signore”, festività religiosa in onore dell'Eucaristia, il "Corpo" di Cristo che viene mostrato sotto il segno sacramentale del pane. La festività, sviluppatasi nel XIII secolo in Belgio e Francia ed estesa dal papa Urbano IV, nel 1263, a tutta la cattolicità, indica il giorno in cui il pane eucaristico viene portato per le vie della città, esposto in un contenitore di cristallo detto "ostensorio", che permette di vedere l'ostia consacrata. In effetti, l’istituzione della Festa del Corpus Domini si deve ad una suora francese che nel 1246 per prima volle celebrare il mistero dell'Eucaristia in una festa slegata dal clima di mestizia e lutto che veniva dalla Settimana Santa. Il suo vescovo approvò l'idea e la celebrazione dell'Eucaristia divenne una festa per tutto il compartimento di Liegi, dove il convento della suora si trovava. La storia del Corpus Domini è ricca di notizie. Famosa è quella della festa di Santa Maria in Fiore di Firenze. Nel Cinquecento, caduta la Repubblica fiorentina, i Granduchi medicei, che intervenivano in pompa magna alla processione, conservarono ed accrebbero la magnificenza della festa spingendo i cittadini ad ornare le facciate delle abitazioni davanti alle quali passava il corteo sacro con arazzi, tappeti ornamentali, fiori e festoni ed in seguito proibendo di passeggiare lungo il tragitto della processione sia a piedi che con carrozze. Il giorno dei festeggiamenti la processione si svolgeva con grande solennità: sfilavano dapprima i bambini, seguiti dalle confraternite laicali, dai religiosi dei vari ordini rappresentati a Firenze, dal clero, dai Capitoli di S. Lorenzo e del Duomo e dall'Arcivescovo, che incedeva sotto il baldacchino recando l'ostensorio con l'Eucaristia. Partecipavano anche tutte le magistrature cittadine ed i responsabili delle Arti, scortati da reparti militari ed accompagnati da suonatori. I partecipanti alla processione spargevano lungo il percorso petali di ginestre e di rose, foglie di alloro o lauro, che i contadini venivano a vendere in piazza proprio in quella occasione. Terminata la celebrazione religiosa, la festa proseguiva per le strade con bancarelle che offrivano dolci e bibite. Oggi, con opportune varianti, la festa del Corpus Domini conserva ancora più o meno intatte le tradizioni del passato. Nel Meridione, la festa si è arricchita anche di un significato prettamente politico, soprattutto dopo i Patti Lateranensi e dopo la revisione del Concordato del 1984. Infatti, oggi, la Festa del Corpus Domini è divenuta uno dei segni più evidenti del possesso della fascia tricolore. Simboleggia la partecipazione dell’eletto alle cerimonie religiose ufficiali, perché quella del Corpus Domini è l’evento che più degli altri rappresenta la pubblica commistione tra potere temporale e potere spirituale, soprattutto nel reciproco riconoscimento tra chiesa e stato dell’esercizio dei rispettivi poteri. La processione del Corpus Domini inizia al termine di una solenne celebrazione eucaristica che vede il sindaco nella doppia funzione di fedele, durante la celebrazione, e di funzionario dello stato durante la processione. L’atto di transizione tra queste due funzioni comincia nella Chiesa Madre quando, al termine della solenne celebrazione eucaristica, il sindaco indossa la fascia tricolore, simbolo del potere statale, attende il moderatore parrocchiale che prende l’ostensorio in cui è riposto il Santissimo Sacramento e accompagna ostensorio e sacerdote fuori dal sagrato della chiesa, aprendo il particolare ombrello appena giunti fuori dal portone della chiesa, ombrello che serve per accompagnare e proteggere il sacro contenitore del Corpo di Gesù sotto il baldacchino mobile scortato dalle associazioni religiose, laiche e dalle forze dell’ordine. Questo è chiaramente anche quanto è accaduto questa sera in Pignataro Maggiore, dove circa tremila fedeli, soprattutto donne, hanno accompagnato in processione il Corpo del Signore, rendendo tutti gli onori che la fede riserva al Figlio di Dio. Davanti ai parroci della cittadina, don Pasqualino Del Vecchio, don Giuseppe Alfieri e don Geppino Bovenzi, coadiuvati dal diacono permanente prof. Vincenzo Di Lauro, che a turno reggevano l’ostensorio, si aprivano strade imbandierate, con festoni, cordoni e con fiori e foglie di mirtillo che precedevano il passaggio dell’ostensorio. I balconi adornati degli arredi più belli e lo sparo delle batterie da fuoco che facevano da sfondo al suono della banda musicale cittadina e al lungo corteo di associazioni clericali erano l’altro magnifico aspetto di una cittadina in festa. Appena dietro il baldacchino, seguiva Giuseppe d’Ambrosio che reggeva l’ombrello per l’ostensorio, il gonfalone del Comune con il sindaco Giorgio Magliocca, il vicesindaco, il comandante della Stazione dei Carabinieri, mar. De Siena, il comandante della Polizia Urbana, cap. Parente, e mezza giunta comunale al seguito. Assente ufficialmente l’opposizione, vi erano però alcuni consiglieri comunali che seguivano il corteo con le rispettive famiglie. Complice la partita del mondiale di calcio, pochi erano gli uomini al seguito del corteo, che si è ingrossato vistosamente a metà del percorso, quando ormai la partita del Brasile era finita. Resta comunque una delle manifestazioni più sentite dalla popolazione, assieme a quella del Venerdì Santo, eventi celebrati degnamente dall’intera comunità di fedeli che si riconosce nei valori della fede intesa anche come partecipazione alla storia delle tradizioni della Chiesa.”