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SANT'ANDREA DI CONZA

Sant'Andrea di Conza. 22 Gennaio 2017.  IL BIODIGESTORE....

IL  funzionamento di un biodigestore è molto semplice in quanto sfrutta il principio dello stomaco umano: assorbe, separa, produce calorie ed energia, e rilascia biogas, un po’ come quando mangiamo la pasta e fagioli.   Scherzi a parte, la tecnologia di ultima generazione dei termovalorizzatori di questo tipo (e anche degli inceneritori se vogliamo) permette lo smaltimento totale dei rifiuti organici che vengono riutilizzati e trasformati in energia .

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“I digestori più comuni sono quelli continui: possiedono dispositivi meccanici o idraulici atti a mescolare il materiale e a estrarne in continuazione gli eccessi per mantenere un volume ragionevolmente costante, durante l’aggiunta continua di materiale organico. L’altra tipologia di digestori è quella discontinua batch, impiantisticamente più semplice ma che ha lo svantaggio di emettere odori e di possedere cicli di svuotamento problematici: una volta avvenuta l’alimentazione iniziale il reattore viene chiuso e sull’intera massa trattata non agisce alcun dispositivo di sorta per tutta la durata del processo.

La digestione del materiale organico biodegradabile implica l’uso di molte differenti specie di batteri occorrenti in natura, ognuna delle quali ha un ruolo differente in una differente fase del processo di digestione. Lo stretto controllo delle condizioni operative di un digestore è essenziale per assicurare la crescita batterica e l’effettivo verificarsi del biochimismo necessario per il buon fine della digestione stessa.”

biodigestore

In sostanza un impianto di biodigestione che rispecchi gli standard di sicurezza, oltre a portare enormi vantaggi in termini economici, risulterebbe essere ad impatto ambientale quasi zero. Tutt’altro discorso è quella che poteva essere la futura gestione dell’impianto, che di sicuro non sarebbe certo stato costruito a ridosso delle abitazioni, ma con ogni probabilità sarebbe stato individuato un sito adatto.

Non vi è ombra di dubbio che un impianto del genere avrebbe portato incentivi statali, posti di lavoro per padri di famiglia, oltre ad essere un punto di riferimento per il comprensorio, non tanto per quel tanto temuto smaltimento dei rifiuti, ma piuttosto per la possibilità da parte di Isca di “rivendere” energia e servizi a basso impatto ambientale.

Una corretta informazione a riguardo sarebbe stata sicuramente una scelta migliore ai fini di una valutazione da parte dei cittadini Conzesi .

   
     
  Michele C.
   
     
     
     
     
     
     
   

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