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SANT'ANDREA DI CONZA
Sant'Andrea di Conza 1 Maggio 2020. 

Sant’Andrea di Conza: Irpini nel mondo

Davide Maraffino, dall’Irpinia a Varese con un biglietto di solo andata: quando l’utopia diventa realtà

Andrea Ricciardiello

Erano passate meno di 24 ore da quando avevo chiesto, telefonicamente, a uno dei suoi collaboratori, se era possibile in quel frangente intervistare il signor Davide Maraffino, ma vista la sua assenza mi liquidava dicendomi che come appena ritornava in azienda, mi avrebbe fatto richiamare più tardi dal diretto interessato.

E così, di poco passate le 18, di venerdì 17 aprile, l’imprenditore, via cellulare, mi contattava dicendomi di essere a mia completa disposizione.

Per chi non conosce la storia di Davide, la sua, la possiamo considerare come quella di un figlio d’Irpinia, dove è nato ed ha vissuto da ragazzo, contraddistinta non solo per essere diventato una persona con eccellenti e alte doti imprenditoriali, ma soprattutto per i suoi grandi slanci di solidarietà.

Aveva solo 5.000 lire in tasca e tanti sogni nel cassetto, quando lui, un ragazzo di appena 16 anni che, in una mattina di primavera, lasciò il suo paese natio, Sant’Andrea di Conza, in cerca di fortuna con un biglietto di sola andata: destinazione Varese.

Come mi ha raccontato nell’intervista, o come ama narrare ai tanti che gli chiedono a riguardo dei suoi trascorsi, dopo avere lasciato la sua amata Irpinia, ha occupato il suo tempo a lavorare, studiare, studiare e lavorare, che gli ha permesso di diplomarsi come perito meccanico, e ora quel ragazzo classe ’59, è diventato, un grande capitano d’impresa fattosi dal nulla, percorrendo la propria strada solamente con le proprie gambe. In 40 anni ha costruito una realtà conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, la Emmetec S.r.l., operante nel settore auto motive, e che grazie alla sua costanza sul lavoro, al suo brillante intuito e ingegno si è specializzato nelle riparazioni di qualità, collaborando con le case automobilistiche più prestigiose al mondo, senza contare il settore del motociclismo e quello delle ferrovie, esportando all’estero non prodotti, ma come lui ha ben sottolineato, tecnologia. Attualmente, le sue aziende sono presenti con distributori in 20 paesi con un migliaio di clienti. Ma, ciò nonostante tutto, non si è mai montato la testa è rimasto sempre uguale a se stesso con i piedi per terra, e non dimenticando le sue umili origini; se è diventato quello che è, adesso, lo deve anche alla sua famiglia, ai suoi trascorsi in quel piccolo centro sperduto dell’Alta Irpinia, a cui deve tanto, dove miseria, fame, mazz e panell, lo hanno temprato e addolcito allo stesso tempo, e come era prassi a quei tempi, lo hanno fatto crescere, trasformandolo in un uomo, prima del tempo.

Infatti, chi ha imparato a conoscere Davide, tra le sue altissime qualità e doti, oltre a quelle di eccellente imprenditore, gli si riconoscono in lui, soprattutto, quelle umanistiche, uomo dotato di una profonda gratitudine e amicizia, ospitalità, saggezza, uomo che infonde serenità, sicurezza, simpatia e di un grande cuore, che lo dimostra nei suoi tanti gesti di altruismo. Lo sanno molto bene anche i suoi tantissimi amici sparsi nel mondo, ma anche i suoi concittadini, sia quelli dove ora abita e lavora, a Varese, e quelli del suo paese natio, dove, da quando, da qualche anno a questa parte, molto del suo tempo lo trascorre lì a Sant’Andrea, tra le verdi colline, dove ha finanziato disinteressatamente, molti progetti proposti dalle tante associazioni presenti sul territorio, tra cui anche quella da lui preseduta e fondata, "Lu Faucion", che si occupano del sociale, o di promuovere e valorizzare la cultura, il territorio, le nostre tradizioni, il nostro artigianato, il teatro, la musica, l’arte. Molte sono anche le sue donazioni di alto mecenatismo come quella, ultima in ordine di tempo, in cui ha finanziato la pubblicazione, nel febbraio del 2018, dell’opera "Il Liber Iurium", presentata presso il centro sociale Giorgio Angelo Gabriele a Sant’Andrea.

Sempre a Sant’Andrea ha investito a favore del territorio per portare occupazione stabile, impegnandosi con le sue produzioni industriali. A tal proposito, infatti, ha acquisito un terreno e un vecchio capannone abbandonato per risistemarlo e avviare anche qui le sue attività, che saranno affiancate da un centro ricerche, che avrà come sede l’antico complesso arcivescovile.

Questa sua magnanimità, è stata per la sua vita un valore aggiunto, che gli ha dato modo di essere conosciuto, apprezzato, e insignito di vari premi, e riconoscimenti non solo in Italia ma anche in ambito internazionale dando lustro, non solo al suo paese natale, all’irpinia, ma soprattutto all’ Italia. Fra i tanti riconoscimenti ricevuti per il suo trascorso in ambito lavorativo e soprattutto in quello del sociale, ne cito giusto qualcuno e che riguardano gli ultimi in ordine di tempo. Il 5 agosto del 2016 riceve, infatti, il premio" Protagonisti d’Irpinia" in occasione dell’inaugurazione del Museo dell’Emigrazione a Sant’Angelo dei Lombardi, che gli ha fatto seguito a pochi giorni di distanza il conferimento della Cittadinanza onoraria di Sant’Andrea di Conza, suo paese natale. Nel giugno del 2017, il comune dove risiede, e lavora, Ternate in provincia di Varese, lo omaggia con una targa per i suoi successi di imprenditore e mecenate. L’anno successivo, nel luglio del 2018, nel corso del Goleto Festival di Sant’Angelo dei Lombardi è stato insignito di una targa, in riconoscimento dei suoi successi professionali in Italia e all’estero, alla quale gli fa seguito un altro ricevuto, il mese successivo, alla prima ad Avellino del 13° "Tommariello d’Oro" dove, in quella occasione, l’evento fu presentato da Massimo Giletti. Di qualche giorno fa, invece, sono le notizie che arrivano dai giornali o dai vari siti Web, delle tante lettere di ringraziamento che gli sono arrivate dai tanti sindaci del nord e del sud dell’Italia per le attrezzature sanitarie ricevute in dono da Davide per far fronte al coronavirus.

Nemmeno questo periodo, quindi, caratterizzato dal covid19, ha fermato i suoi gesti di grande umanità. Così, incurante del diffondersi della pandemia, instancabilmente si è adoperato con il suo staff, nonostante le sue aziende non avessero mai smesso di lavorare, a far si che in tanti paesi, sia dove lavora e risiede abitualmente, sia al Sud dove è nato, arrivassero migliaia di mascherine certificate, e attrezzature sanitarie per far fronte all’emergenza virus. I primi a essere interessati alle donazioni sono stati la Protezione Civile delle varie provincie di Varese, e Bergamo e i loro centri come Ternate, dove risiede, Sesto Calende, Cantello, Castiglione della Presolana, Viggiù in provincia di Bergamo.

Subito dopo, ha mandato altre 15.000 mascherine, beni fondamentali per l’emergenza e beni di prima necessità, in molti centri del sud dell’Italia, tra la provincia di Avellino e Potenza. Qui, i primi a ricevere le donazioni, distribuite dai corrieri e in molti casi dai volontari del Comune di Sant’Andrea, sono stati gli ospedali di San Francesco di Paola di Pescopagano e del G. Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi, per poi passare ai Comuni di Calabritto, Teora, Lioni, Sant’Angelo dei Lombardi, Nusco, Morra de Sanctis, Andretta, Cairano, Conza, Guardia dei Lombardi, Monteverde, Calitri, Lacedonia, Solofra, Rocca San Felice, etc., etc.

Ma ora, riferendosi al futuro, ha continuato dicendo che il paese, lì al sud, dovrà andare avanti, per un po’, con le proprie gambe, e indirizza ai tanti giovani il presupposto che, al centro della vita, deve esserci il lavoro fatto con amore, con energia e sinergia, passione, anticipando i tempi, ed essere d’esempio per gli altri, ma soprattutto, consiglia loro, quando si promuoveranno le tante manifestazioni che interesseranno il proprio paese, di vitale importanza è che ci sia un impegno condiviso e/o farlo condividere da tutti perché solo così sarà più facile andare avanti. Il suo contributo, non solo economico, ma anche morale e civile dato in questi anni al paese, è stato per lui un’esperienza positiva, intensa, ricca di colore, che ha avuto come unico scopo quello di tenerlo vivo, farlo crescere, valorizzarlo, e dargli la giusta attenzione che meritava, con la speranza che queste sue azioni, in un futuro, siano prese come insegnamento da parte di tutti i santandreani, e che ora, non devono fare altro che raccogliere il seminato. Chiedendogli di cosa pensasse della politica economica, ha risposto che in Italia, ma soprattutto al Meridione, lavorare è difficile, c’è un enorme debito pubblico, troppa burocrazia, poca attenzione per l’ambiente, per il sociale, e diventa difficile lavorare con tranquillità e guarda alla Svizzera come nazione da prendere come modello. Il suo ruolo qui in Irpinia? <<Non sa, vedremo, sicuramente, si faranno tante cose belle>>. Ora, però, in questo momento triste, è doveroso che ci sia un momento per le riflessioni, e di una lunga pausa per ricordare e onorare chi ha combattuto per noi questa guerra, i suoi tanti amici che l’hanno lasciato prematuramente senza poter dar loro un ultimo saluto, a causa del covid-19, lì al Nord, dove, come mi ha spiegato, sono stati tanti, e ripercorrere quei terribili momenti drammatici dell’epidemia, è dura da digerire. Qui, mentre raccontava il dramma, a causa del calo del tono di voce, il capitano d’industria sicuro di se, ha ceduto, per un attimo e doverosamente, all’uomo dei sentimenti, ed è stato questo, il momento più intenso per entrambi <<Andrà tutto bene>>…

Sant’Andrea di Conza 1/05/2020

 

   
   
     
     
     
     
     
     
   

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