Sant'Andrea di Conza 2 Dicembre 2023.
Una storia che raccontavano i nostri nonni, e che oggi abbiamo conferma in un bellissimo Libro di Simon Pocock. I nostri nonni raccontavano di un aereo caduto nei pressi del "Rettifilo di Strollo" un contadino di Sant'Andrea che eveva vissuto alcuni anni negli USA vide un paracadute scendere dal cielo e insieme ad alcuni suoi familiari prese  "Nù Jatatur" per andare a vedere. Si trovarono di fronte un pilota Americano a cui avevano appena abbattuto il suo aereo. Lo portarono alla loro "Massaria" lo rifocillarono e medicarono per oltre una settimana, ricercato dai Tedeschi dovette fuggire promettendo al contadino che appena gli Americani sarebbero arrivati in paese avrebbero distrubuito cibo per tutti, e di diffondere questa notizia in paese.... 

E adesso quello che riporta Pocock nel suo libro:

Pocock ricostruisce con attenzione le storie dei caccia caduti, come quello schiantatosi a terra nei pressi del fiume Ofanto, a 500 metri dal ponte stradale, il pilota, un certo Ten. Robert Davis, si salvò lanciandosi col paracadute, atterrando non lontano dall’aereo, ancora una volta salvato dalla comunità locale, che gli consentì di cambiare il suo nascondiglio fino all’arrivo delle truppe alleate. Come risulta dalla cronaca del 79Fg “gli strumenti di bordo di Davis erano stati tutti frantumati dal fuoco di una mitragliatrice. Davis si lanciò per iniziare un’avventura dietro le linee nemiche che sarebbe durata sei giorni. Dopo essersi fratturato il braccio destro nel momento in cui venne incastrato nelle funicelle del paracadute, Davis atterrò a circa due km dalla mitragliatrice che lo aveva abbattuto. La prima persona che vide fu un vecchio contadino italiano che aveva già lavorato su una fattoria di prodotti caseari a New Jersey e che sapeva parlare un buon inglese.

Il contadino lo portò a casa sua, nelle vicinanze, in mezzo ad una folla di curiosi dove gli fu dato da mangiare un posto dove dormire. Il giorno dopo venne il comandante dei Carabinieri ad offrire il suo aiuto, tornando più tardi quella sera con un medico di Teora. Il medico voleva consegnare Davis ai tedeschi ma alla fine fu dissuaso dal comandante dei carabinieri e dal contadino stesso”. L’obiettivo privilegiato dei bombardieri alleati era dunque un triangolo comprendente il bivio di Sella, l’incrocio di Sant’Angelo ed il bivio di Bisaccia. Tra i bombardamenti che causarono più morti quello su S. Andrea che, trovandosi sulla Appia Ss. 7, era una tappa obbligata per le truppe tedesche in ritirata. E fu proprio nel lasciare il territorio di Conza che i tedeschi scelsero di far saltare tutti i ponti tra Sella e Andretta mentre le prime truppe americane del 157 Infantry Regiment si avvicinavano alla zona di Sella nel tardo pomeriggio del 25 settembre, provenienti da Laviano, Castelnuovo e Santomenna. Inevitabile, poi, che l’arrivo degli americani causasse anche manifestazioni di protesta da parte della popolazione come accadde a Sant’Andrea quando davanti al Municipio si raccolsero oltre 500 persone, tra uomini, donne e bambini, chiedendo pane a gran voce. Una protesta che continuò con l’assalto alla casa comunale, da cui vennero portate via porte e finestre. Tanto che il maresciallo ordinò l’arresto dei responsabili.

   
 
     
    A.R.
     
     
     
     
     
     
   

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