Sant'Andrea di Conza 31 Gennaio 2024.
A giugno, nonostante la possibilità di continuare, lascerò, ai ragazzi
di S.Andrea, l’onere e l’onore di amministrare il nostro paese. In
questi 15 anni di vita politica, dedicata solo ed esclusivamente alla
mia comunità, mi sono sempre chiesto perché dalle nostre parti e’ così “complicato”
amministrare e, forse, la risposta è tutta in questo bellissimo articolo
di Giulia D’Argenio, su Orticalab: “Il grande male e limite culturale e
politico degli irpini, qualsiasi sia la loro
passione, professione o funzione sociale, è l’eccessiva
propensione alla frammentazione, la litigiosa diffidenza, la tendenza
alla prevaricazione che si trasforma, in ultima istanza, in forza
distruttrice di un potenziale altrimenti difficilmente misurabile. Come
spiegare, altrimenti, il proliferare di realtà associative e consortili
in tutti i settori della vita pubblica, dalla cultura all’economia? Come
spiegare il crescente indebolimento, in termini di peso specifico e di
spessore personale, della classe politico-istituzionale a tutti i
livelli di rappresentanza? Come spiegare, altrimenti, la circostanza per
cui la vita di un territorio pulito, distante un’ora da Napoli e mezza
da Salerno e che vanta cervelli ed eccellenze aziendali in tanti settori
produttivi, si risolva, da decenni, nella narrazione di uno stillicidio
senza fine, tra il lavoro che manca e i borghi che si spopolano? Sono il
nostro idiota egoismo ed il nostro incurabile provincialismo culturale,
che disgregano le relazioni e avvelenano le esperienze, a motivare
questo altrimenti inspiegabile stato di cose. In caso contrario, non si
potrebbe comprendere come mai lontano da qui eccelle un’Irpinia che, una
volta rientrata nella sua tana montuosa, si dissolve in una silenziosa
nebbia”. A tutti noi altirpini, quindi, la responsabilità di cambiare
per il bene delle nostre comunità! |