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LA
STORIA |
Oriente |
Il caffè viene consumato come bevanda
in Occidente da circa trecento anni, ma la scoperta
delle sue doti in Oriente si perde nella leggenda.
Si racconta che un pastore yemenita abbia notato
l’effetto stimolante di questa pianta, guardando
le sue pecore eccitate ed irrequiete dopo aver
brucato alcune bacche rosse.
Ed ancora, sembra che, intorno al 1000 d.C.,
il famoso medico arabo Avicenna somministrasse
il caffè ai suoi pazienti come ricostituente.
Una cosa è certa però, la pianta
del caffè ha origine nella regione etiopica
di Kaffa, dalla quale, in seguito, si diffuse
in Egitto e in Arabia.
Dalla regione di Kaffa potrebbe trarre origine
la parola caffè, ma discordi sono le
opinioni al riguardo. La radice etimologica
di caffè può essere ricercata
nella parola araba kàwek, che significa
eccitante.
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Europa |
Il caffè fa la sua comparsa in Europa
nel XVI sec. e la sua larga diffusione si fa
risalire alla sconfitta delle truppe turche
in assedio a Vienna nel 1683. I Turchi, ritirandosi,
lasciarono grandi quantità di caffè
agli Austriaci, che cominciarono così
ad apprezzare il gusto di questa bevanda. E’
proprio in Austria che vengono aperte le prime
caffetterie: dove oltre al caffè si servivano
dolci e bevande.
Questi locali troveranno la loro massima diffusione
nel XVIII sec. con i famosi Caffè di
Vienna, Parigi e Venezia, diventando luoghi
di delizie, ma anche di incontri e scambi, riservati
all’ozio e al piacere.
Il successo di questa bevanda in Europa e il
consumo in ascesa, spinsero i mercanti a trapiantare
il caffè in altri paesi. Nel 1700 la
pianta del caffè venne introdotta in
Sud America, in particolare in Brasile, dove
trovò il suo habitat ideale, tanto che
questa coltivazione è diventata la principale
risorsa economica del Paese. Oggi il caffè
viene prodotto in tutta la fascia tropicale
di Africa, America e Asia, ed il suo consumo
è largamente diffuso.
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Italia |
In Italia in particolare esso ha assunto l’importanza
di un rito. Con la loro creatività gli
italiani sono riusciti a fare del caffè
un’arte, che rispecchia uno stile di vita. L’espresso
italiano, oggi, non è più solo una
bevanda, ma un piacere ed un gusto ormai famosi
nel mondo. |
LA PIANTA |
Coffea |
La pianta del caffè è un arbusto
della famiglia delle Rubiacee, la Coffea, caratterizzata
da piccole bacche verdi a forma di ciliegia
che, maturando, diventano di colore rosso acceso.
I chicchi sono estratti dal frutto, quindi,
con un processo lungo e laborioso, vengono selezionati
accuratamente, trattati, miscelati ed infine
tostati e macinati, prima di diventare la bevanda
a noi tanto familiare.
L’habitat naturale del caffè è
la fascia tropicale, ad un’altezza variabile
tra 200 e 2000 metri: clima caldo umido e piogge
abbondanti.
Due sono le specie di Coffea coltivate e commercializzate:
la Coffea Arabica e la Coffea Canephora, comunemente
detta Robusta.
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Coffea Arabica |
La prima predilige il clima d’alta
quota, cresce tra i 900 e i 2000 metri d’altitudine,
è più delicata, ma ha anche le
qualità migliori dal punto di vista organolettico.
Con tutte le sue varietà (Moka, Bourbon,
Catuai, Maragogype ecc.) rappresenta i tre quarti
della produzione mondiale.
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Coffea Robusta |
La seconda, come dice il nome, è più
resistente, cresce in pianura, tra i 200 e i 600
metri d’altitudine, e richiede meno attenzioni;
per questo arriva sul mercato a prezzi decisamente
inferiori.
Diverse sono anche le caratteristiche del prodotto
finale.
I caffè Arabica sono dolci, piuttosto corposi,
ricchi di aroma e leggermente acidi. Il loro contenuto
di caffeina varia dall’1,1% all’1,7%.
I caffè Robusta, invece, sono più
corposi, poco profumati, astringenti e con gusto
amaro più persistente. Il loro contenuto
di caffeina, inoltre, è quasi doppio e
varia tra il 2% e il 4%. |
LE PROPRIETÀ |
Gusto |
Da secoli l’uomo trae piacere dal
caffè, dal suo gusto pieno e dall’aroma
ricco e fragrante, che producono un effetto
dolcemente stimolante.
Tutti i sensi vengono coinvolti nell’ingerire
una tazza di caffè: il gusto, l’olfatto,
il tatto si risvegliano e si esaltano dandoci
una sensazione di carica e di vitalità.
La maggior parte delle persone pensa, però,
che questa proprietà del caffè
sia legata esclusivamente al contenuto di caffeina,
una sostanza stimolante, che agisce sul sistema
nervoso con effetti negativi sulla salute, ma
solo se si supera la quantità ammissibile
per il nostro organismo
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Caffeina |
La caffeina è presente in natura
in 60 specie diverse di piante, tra le quali
il caffè, il tè e il cacao sono
le più conosciute.
Una volta ingerita, questa sostanza viene assorbita
dal sangue ed il nostro organismo impiega alcune
ore per metabolizzarla.
Se assunta in piccole dosi produce piacevoli
effetti stimolanti, aumenta le capacità
di attenzione, di concentrazione e memorizzazione,
migliora il tono dell’umore.
La quantità di caffeina contenuta in
un caffè può variare enormemente
e dipende da diversi fattori, tra i quali, ad
esempio, la miscela utilizzata.
Una miscela al 100% di Coffea Arabica contiene
soltanto l’1,1-1,7% di caffeina, contro
il 2-4% della Coffea Robusta.
Anche la modalità di preparazione del
caffè influisce sulla quantità
contenuta: il caffè espresso ha il più
basso contenuto di caffeina, rispetto agli altri
sistemi di preparazione (caffè filtro,
turco, moka ecc.) Il brevissimo tempo di estrazione
che si ha con l’espresso, infatti, non
consente lo scioglimento di tutta la caffeina
contenuta nel chicco macinato.
Una tazzina di caffè espresso con una
miscela di sola Arabica, ad esempio, ha un contenuto
di caffeina inferiore a 100 mg.
Alcuni studi scientifici hanno rilevato che
il consumo giornaliero compreso tra 250-600
mg. non presenta particolari effetti negativi
sulla salute.
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