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Re: viva l'italia

Da: Domenico
Date: 01 ago 2011
Time: 19.39.13 +0200
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Commenti

Ti devo necessariamente rispondere perchè me ne dai motivo. Intanto ti prego non distorcere il mio pensiero, poi per quanto riguarda la finanziaria nessuno vieta di operare diversamente, non è questione di semplicità. Per quanto riguarda la salvezza mi chiedo cosa hai capito. io non devo salvare proprio nessuno. Avrei apprezzato quel "Domenico è un uomo d'onore" se l'avessi scritto solo una volta, ma quel rimando sa tanta di presa in giro, ma va bene lo stesso. Purtroppo caro amico ancora una volta ti sbagli, io sono una persona senza i paraocchi e nella mia vita mi sforzo, nella mia pochezza, di prendere ad esempio anche le persone da te citate; in particolare su Giorgio La Pira, si scrive così, ho promosso recentemente al gruppo adulto di Azione Cattolica una riflessione. Ti allego qualche frammento per verifica:.... Nella nostra storia non mancano fulgidi esempi di laicità vissuta cristianamente, personaggi che nell’impegno civile, non hanno rinunciato ai propri principi, ai propri valori. Espressione significativa del confronto tra tradizione laica e cristiana è senza dubbio Giorgio La Pira. Nella vita di Giorgio La Pira, spicca l'eccezionale personalità di un uomo ispirato dalla vocazione, votato alla pace e alla fratellanza, che seppe coniugare gli ideali del cattolicesimo con il valore di realizzazioni concrete. Il 6 luglio 1951 la città di Firenze lo sceglie come nuovo sindaco, e qui La Pira mette in opera il suo personalissimo, innovativo programma politico. Nel 1953 la fabbrica del Pignone, una importantissima realtà industriale nella Firenze postbellica, rischia la chiusura per il disimpegno del proprietario e della destra vicina a Confindustria. Giorgio La Pira si schiera nella protesta a fianco dei lavoratori e dei sindacati, e convince il presidente dell'ENI Enrico Mattei ad acquistare l'azienda: il Pignone è salvo. "Il pane, e quindi il lavoro, è sacro; la casa è sacra, non si tocca impunemente né l'uno né l'altra: questo non è marxismo, è Vangelo". I suoi ideali cristiani si conciliano perciò con la politica concreta, si dedica senza pregiudizi alla sfera sociale, tradizionalmente appannaggio della sinistra, cercando il dialogo con gli avversari politici. Per questo è considerato come un democristiano atipico, o addirittura viene deriso come un "pesce rosso nell'acquasantiera", ma la sua amministrazione illuminata ottiene importanti risultati, come la costruzione del quartiere popolare dell'Isolotto. Come vedi io non mi limito a citare, faccio ben altro. Ciao


Ultimo aggiornamento: 01-08-11