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Da: Alba
Date: 08 giu 2012
Time: 12.23.11 +0200
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Di seguito una breve nota che invierò alla stampa per domani. Gentilissimo Sindaco, le Sue decisioni di azzerare la Giunta mi lasciano perplessa. E potrebbero ingenerare anche seri dubbi e dissensi tra i cittadini di Sant’Andrea. Vero è che in un sistema democratico gli avvicendamenti sono parte e sostanza del suo esistere. Vero è che tocca a Lei il compito di affidare o ritirare le deleghe, ma è pur vero che tale azione è proporzionale all’espletamento dell’incarico. Cosa che ci obbliga entrambi a riflettere. Abbiamo costruito la nostra lista e la campagna elettorale sue due parole-cardine: credibilità e coerenza. Tale costruzione non poteva essere soltanto un progetto politico ma, almeno per me, una condotta di vita assunta e che in questi tre anni orgogliosamente difesa. Ora c’è necessità di riproporle ma non è che potendole accaparrare se ne diventa depositari e testimoni. Chi è amministratore deve essere animato da principi e comportamenti etici, che sono beni e valori onnipresenti per costruire la cosa pubblica e non inservibili esercizi retorici. La politica non è soltanto idea o pratica della parola ma azione, risposta alle domande, intervento. La politica, per confermare se stessa, non può snaturarsi. Il cittadino che vi presta fede, invece, lo fa in vista della buona politica e ad essa si affida. Mi pare che credibilità e coerenza siano la forza e la coesione di un gruppo. Nessuno è titolare, tutti vi concorrono. E non possiamo ammainare la bandiera, per cui siamo diventati gruppo e forza politica, pensando che chi dà l’ordine, avendone la facoltà, può comodamente delegittimare. Può e deve farlo responsabilmente, senza dimenticare le ragioni e i criteri di militanza e di operatività. Nel richiamarci alla credibilità, essa è ad un tempo audacia e prudenza, è stimmate di coraggio, è veridicità di scelte spiegate adottate e difese, che possono alla lunga anche essere riconsiderate e riproposte all’attenzione di tutti. E che possono essere anche modificate se il popolo nella sua sovranità ne indica la trasformazione e/o la rimozione. Tutto va fatto, lo ricordo per prima a me stessa, con onestà politica ed intellettuale, onestà che si conferma il sale della democrazia. È proprio da qui che siamo partiti e la sua scarna, se non inesistente motivazione politica allegata alla revoca che testualmente riporto: “Ritenuto di dover procedere ad una verifica politica ed in particolare ad un riscontro oggettivo sulla reale condivisione, da parte di tutti i membri della giunta comunale, del programma amministrativo; Ritenuto, pertanto, di procedere all’avvicendamento degli Assessori, così come stabilito;” nulla in realtà chiarisce. Potrei condividere la necessità politica di una verifica sulla condivisione del programma politico se la maggioranza consiliare si fosse divisa su un punto qualsiasi del programma; Potrei condividere l’avvicendamento dei membri dell’intera giunta, se non vi fosse stato un diverso accordo preelettorale, accordo con cui ci siamo presentati ai nostri concittadini e che tale accordo hanno ratificato con la schiacciante maggioranza che ci ha visto vincere le elezioni. Tradire la fiducia concessaci merita un incontro pubblico chiarificatore, alla luce del sole, lontano dalle segrete del castello. La invito pertanto ad un pubblico dibattito, lasciando a Lei la scelta del luogo, del giorno e dell’ora purché ripeto in pubblico dibattito, i nostri concittadini lo meritano.