San Gerardo, Nato
a Muro Lucano il 6
aprile1726 da una
famiglia molto povera, è
stato missionario in
giro per il Meridione
prima di raggiungere
l’Alta Valle del Sele
(in Campania) dove ha
concluso la sua
brevissima esistenza
terrena.
Discepolo di
Sant’Alfonso Maria De’
Liguori che già vi aveva
dimorato, dal 1749 ha
trascorso ben cinque
anni nel Convento dei
Missionari Redentoristi
di Deliceto, quello che
noi comunemente
conosciamo come
Santuario della
Consolazione.
Probabilmente, durante
la sua permanenza a
Deliceto e i cinque anni
di missione religiosa
svolta in terra dauna,
San Gerardo Maiella è
stato di passaggio anche
a Sant’Agata come
ricordato in occasione
dello speciale ‘Anno
gerardino’.
Durante l’anno gerardino
(16 ottobre 2004-16
ottobre 2005) si sono
celebrati i
festeggiamenti per il
centenario della
Canonizzazione e il 250°
anniversario della morte
del santo.
Il Convento della
Consolazione è ancora
ricco della sua memoria
e spiritualità: la cella
di San Gerardo, la
grotta dove si
flagellava, la sua
nicchia dietro l’altare,
i luoghi descritti nelle
agiografie e quelli dove
avvennero i miracoli
sono ancora intatti. E
pare che anche l’Ecce
Homo di
cartapesta modellato
dalle mani del Santo sia
rimasto a Deliceto,
luogo in cui si dice che
fu creato.
Protettore di mamme e
bambini, San Gerardo ha
sempre nutrito
attenzioni per la vita
che nasce e per le madri
in attesa, specialmente
se in difficoltà fisiche
e spirituali. E anche se
la sua vita è costellata
di miracoli e
apparizioni (tanto da
essere nota come ‘La
vita meravigliosa di San
Gerardo Maiella’), è
pervasa soprattutto
dell’aiuto che Gerardo
offriva ai più
bisognosi.
Quando a 12 anni rimase
orfano di padre, per
portare a casa pochi
spiccioli cominciò a
lavorare come sarto
nella bottega di Pannuto.
A 16 anni entrò al
servizio del vescovo di
Lacedonia.
Nel 1749 conobbe una
compagnia di Missionari
Redentoristi che era di
passaggio a Muro ed
espresse il suo sì alla
chiamata di Dio
rimanendo costante nella
preghiera e attento alla
carità e alle necessità
materiali e spirituali
del prossimo.
Dopo molte insistenze a
causa della salute
cagionevole, Gerardo
venne accettato in prova
presso la comunità di
Deliceto, dove si rivelò
infaticabile al lavoro.
Si dedicava alle
faccende più umili,
seguiva i sacerdoti
nelle missioni o andava
in cerca di elemosine.
Non aveva compiuto studi
particolari ma aveva a
cuore la conversione dei
peccatori e portava il
bene ovunque seminando
grazie.
Nel 1752 San Gerardo
prese i voti religiosi
ma qualche anno dopo
rimase vittima di una
brutta calunnia. Fu
accusato di aver avuto
una relazione disonesta
con una donna, accettò
le dure punizioni ma
presto la sua innocenza
fu riconosciuta perché
la donna rivelò di aver
detto il falso.
Nel 1754 giunse sulla
collina di Materdomini,
in provincia di Avellino
e l’anno successivo fu
nominato sovrintendente
ai lavori di costruzione
del convento. Girò
instancabilmente tutta
la zona in cerca dei
fondi necessari.
Durante il gelido
inverno di quell’anno
Gerardo soccorse gli
affamati e i disoccupati
che bussavano alle porte
del Convento e per
questo è chiamato ‘padre
dei poveri’.
Ma a soli 29 anni la sua
vita terrena finì,
consumata dalla tisi.
Era il 1755. Beatificato
nel 1893, fu canonizzato
nel 1904 da Papa Pio X.
Durante il mese di
ottobre è tradizione dei
santagatesi recarsi a
Materdomini.
L’itinerario per
giungervi è suggestivo.
Si passa attraverso i
boschi e i fiumi al
confine con la Campania
e si attraversano tutti
le zone più colpite dal
terremoto dell’Irpinia
del 1980.
Poi si giunge al
Santuario che
probabilmente deve il
suo nome a un’antica
statua della Madonna in
preghiera trovata da
alcuni pastori nel
bosco. Le prime notizie
che parlano di una
chiesa denominata
‘Sancta Maria de Silere’
risalgono al 1200. Fino
all’arrivo di San
Gerardo Materdomini non
era che una piccola
frazione di poche anime
che si sviluppava
intorno alla Chiesa.
Distrutto dal sisma
dell’80, il nuovo
Santuario è stato
inaugurato nel 2000 e
contiene gli antichi
altari restaurati. Ai
piedi del presbiterio si
trovano una scultura che
raffigura San Gerardo e
l’urna con le sue
reliquie.
Presso il Santuario di
Materdomini la festa
liturgica di San Gerardo
Maiella comincia la sera
del 15 ottobre con la
celebrazione del
‘Transito di San
Gerardo’, momento in cui
tutti i devoti accendono
alle finestre delle loro
case una candela per
invocare la protezione
del Santo. Il 16 ottobre
invece avviene la
popolare ‘Benedizione
delle sementi’.
Anche a Sant’Agata
domenica prossima si
svolgeranno i
festeggiamenti in onore
di San Gerardo e San
Leonardo (la cui
festività ricorre invece
il 6 novembre). Dopo la
Processione e la Messa
Solenne celebrata nella
Chiesa di Sant’Antonio
(dove si trovano le
statue dei due Santi),
il Concerto Bandistico
‘Città di Sant’Agata di
Puglia’ allieterà i
presenti in Piazza XX
Settembre. In serata,
stand gastronomici e un
divertente spettacolo
musicale animeranno la
cittadinanza in Piazzale
Sant’Antonio.
In foto, da sinistra,
la tomba di San Gerardo
a Materdomini e la
statua che si venera
nella Chiesa di
Sant’Antonio a S.Agata e
viene portata in
processione ogni anno
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