![]() Il Capo Brigante Vuozzo di Sant'Andrea di Conza Un temuto capobrigante, Pasquale Mauriello, detto Vuozzo, di S. Andrea di Conza, filoborbonico, si aggira nella valle dell'Ofanto spogliando tutti i poveri viandanti "i quali vanno per loro affari in diversi paesi del Circondario". I legionari dei comuni limitrofi sono costantemente impegnati "onte riuscire alla distruzione de' malvagi i quali disturbano la pubblica tranquillità". La banda di Vuozzo è inizialmente di circa 24 uomini, arriva poi a 27 tutti a cavallo. Tra essi figurano Antonio, Cesare e Graziano Tullio di Pescopagano, Gaetano Villani e Carmine Bozza di S. Andrea di Conza, Giuseppe Erberto Quaglietta di Pescopagano, Eligio Pirro di S. Andrea di Conza, Vito Latessa di Bisaccia, Andrea, detto Ciangolo" e Giuseppe Schettino di Pescopagano, Luigi e Pasquale Giannetta di Lacedonia, Vito Summa, detto "Mecca" di Avigliano, Antonio Buccino detto "Masciariello" di Laviano che si unisce a Vuozzo con la sua banda di 10 persone tra cui vi sono Fedele Salandra di Castelnuovo e Gaetano Turiello di Santo Menna, Pasquale Vita, Andrea Mucciaccioli di Pescopagano, Nicola Repole di Pescopagano, Cesare Graziano, Gaetano Iannuzzelli di Castelnuovo di Conza, Giuseppe Durante di Castelgrande, Domenico Cantore di Muro, Francesco Miele di Pescopagano, ed altri di Venosa, Montemilone, ecc. Miele si separa dalla comitiva nel mese di ottobre 1806 "non fidandomi di menare una vita così penosa e pericolosa". Sembra che la banda Vuozzo raccogliesse simpatie in alcuni paesi tra i quali figura Andretta e che l'origine dei "moti" avesse "una ben precisa matrice cospirativa e politica di nuclei segreti borbonici, ...." . Cfr. Barra F., "Vuozzo" tra decennio e restaurazione, in Civiltà Altirpina, Anno IV, novembre?dicembre 1979, fase. 6, pagg. 29-34. Giuseppe Erberto Quaglietta (muore il 15 settembre 1806 con Vito Summa detto Mecca). Gaetano Villani, Vito Latessa, Andrea Schettino (Ciangolo) si uniscono alla banda Vuozzo il 9 settembre 1806. Nello stesso giorno si registra uno scontro a fuoco con i francesi. Successivamente si uniscono a Vuozzo due ex carcerati di Fra Diavolo provenienti da Gaeta. II borbonico Michele Pezza, detto fra Diavolo, con alcuni contadini, aveva costituito, nel 1799 il nucleo delle forze sanfediste che, guidato dal cardinale Fabrizio Ruffo ed appoggiato dalla flotta dell'ammiraglio Nelson, aveva abbattuto la repubblica partenopea. (Cfr, Tozzi E., in Economia Irpina, anno XX n. 1, 1982, pag. 84) . Vuozzo, nel 1815, si ritira ad Eboli (Sa) sostenuto da Ferdinando IV. |
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