Sant'Andrea di Conza 29 Luglio 2025.

PAESOLOGIA di Salvatore Perriello è un lamento poetico che celebra e piange l’Irpinia, terra di tradizioni antiche e borghi deserti. Con immagini crude e malinconiche, la poesia evoca un tempo fermo, tra nostalgia e abbandono, dove l’anima della terra resiste, ma i suoi figli si allontanano.

 
PAESOLOGIA

 Oh, terra mia, solo fogliame sparso al vento, mania che brucia, fobia che morde, malinconia che pesa come pietre!
 Pretese vane, attese infinite, chi pagherà il prezzo di questo eterno rimpianto? Solo io, bel paese, solo io, anima d’Irpinia! Il tempo, o miei paesani, s’è inchiodato: un vivere puro, un sentire antico, tutto è ancestrale, un’eco di epoche perdute, un canto che non si spegne! Niente di balneare, no, il mare è un sogno lontano, l’alveare tace, svanito il ronzio della vita.
Resto io, con uno sguardo alieno, un UFO tra le vie, un estraneo in abiti d’altri mondi. Indiano? Extraterrestre? Chi sono, in questo angolo di terra? Ogni dì, dalle finestre, vecchie megere scrutano, fiere d’altre ere, con occhi che trafiggono il cuore! Eppure, a qualcuno piace ancora: è romantico, è passionale, come il rito crudo dell’uccisione del maiale, un altare di sangue e tradizione! Ma a che serve questo altare, ditemi? Solo per messe e funerali, ingredienti naturali d’una vita che si spegne.
PAESOLOGIA, oh mamma mia, che poesia! Tutto scorre, tutto fugge, tutto svanisce! Vento ulula, neve seppellisce, malinconia divora.
 I paesi si spengono, portati via dal tempo, restano solo cimiteri, traboccanti di ombre, zeppi di chicchessia, e quell’aria, oh, così cara, così amara, che a pagarla costa il cuore! Cara, adorata Irpinia mia, piccina, fragile, eppure immensa! I tuoi lupi ululano e poi fuggono, Eolo, traditore, soffia altrove. Qualche anima in malafede, cieca al progresso, ti tiene ancorata al passato, terra mia. Tu, Irpinia, resti indietro, e i tuoi figli, i tuoi cari, non tornano più.
PAESOLOGIA, PAESOLOGIA! Fumo, sogno, pura fantasia! Tanti, troppi, se ne andranno via! E tu, terra mia, resti sola, un lamento antico, un grido che si perde nel vento. 
 
     
     
     
     
     
     
     
     

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