Sant'Andrea di Conza 29 Maggio 2025. Nella nostra fontana di Piazza
UmbertoI dopo 500 anni, una "lapide" con su scritto: acqua non potabile.
Un cattivo monito per un assetato, presagio di chissà quale malore! Non
credo sia solo un problema di cattivo gusto il nostro paese non merita
questo. A far arrivare questo articolo in redazione è un noto "Esperto"
Paesano. Per il nostro "Esperto" fa fede sempre l’articolo 9 della
Costituzione «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la
ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio e il patrimonio
storico e artistico della nazione». Ma stride rispetto alla realtà
santandreana. Il nostro paesello è un dei mille borghi belli d’Italia: candidato alla finalissima tra le dieci città " Capitale della cultura" possiede una civiltà, una tradizione culturale, architettonica e paesaggistica Notevole!. Ho l’impressione che una parte dei santandreani la stiano dimenticando, in particolare quelli che poi finiscono a governare province e comuni. È molto doloroso dover constatare una scarsa reazione civica, anche perché si tratta di un gesto autolesionistico. Bastava una piccola scritta in basso a destra a ricordare "agli assetati" della possibilità che l'acqua POTREBBE ESSERE non potabile, e invece una bruttissima scelta che ha finito per logorare l’attenzione, la sensibilità, il gusto e il senso civico. Il punto è mettere insieme il patrimonio di proprietà pubblica (statale o comunale) e privata in un disegno generale di tutela, valorizzazione e fruizione pubblica. Altrimenti, non solo mancheremmo alla nostra tradizione e missione, ma anche a ciò che dice la legge. E per la nostra Costituzione, la nostra fontana storica appartiene a un siciliano tanto quanto ad un cittadino di Padova. |
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