Sant'Andrea di Conza
11 Novembre 2025. Nuova proposta che gira in rete La Grande Basilicata o la Grande Italia? Tuttavia, molti comuni dell'Irpinia vorrebbero passare alla Basilicata: lì poche tasse, cure sanitarie efficaci, meno burocrazia e corruzione. Lì il carburante costa meno, non si pagano ticket per ospedali né rette per le scuole, e Napoli è lontana, con i suoi problemi di traffico, e gestione caotica della cosa pubblica. Immaginatevi un confine che si sposta non per guerre o trattati, ma per il semplice desiderio di vivere meglio. In Basilicata, le strade sono più curate, i servizi pubblici funzionano senza code infinite, e l'amministrazione regionale premia i cittadini con incentivi per le imprese locali e sussidi per le famiglie. Niente più ritardi nei pagamenti delle pensioni o bollette astronomiche per l'energia: L'acqua è gratis qui il gas è abbondante e a prezzi calmierati grazie alle estrazioni locali. E poi c'è la qualità della vita: aria pulita nei borghi antichi, prodotti a chilometro zero nei mercati contadini, e un senso di comunità che la Campania ha perso tra emigrazione e abbandono. Napoli, con il suo caos metropolitano, resta un ricordo sbiadito oltre le montagne. Perché restare ancorati a una regione che soffoca sotto il peso della Campania, quando la Basilicata offre un modello di efficienza e sobrietà? Forse è ora di ridisegnare la mappa d'Italia non con la penna dei burocrati, ma con il voto della gente. La Grande Italia non è un'utopia: è una scelta concreta per chi vuole un futuro meno tassato e più umano. |
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